sexta-feira, 20 de janeiro de 2012

Renato e il calcio. Saudades.

Il Brasile e l’Italia sono due paesi che amano il calcio. Una famosa frase dice che tutti gli italiani sono un po’ allenatori, soprattutto al bar, cioè fanno discussioni infinite sulle partite, convinti di avere la soluzione per vincere qualsiasi partita. Un’altra cosa, molti ne parlano, molti meno lo praticano. Mi sembra, inoltre, che ormai il calcio sia diventato un business, come tanti altri, e ho nostalgia dei tempi in cui le partite erano solo la domenica. Oggi il calcio mi piace poco, troppi soldi che ci girano intorno, poca passione, molto doping, e cosi via.
Mentre l’Italia è sempre stata la patria del catenaccio e dei difensori, il Brasile è quella della fantasia e degli attaccanti. Perciò, le squadre italiane comprano spesso attaccanti brasiliani. E una delle parole della lingua brasiliana più famose in Italia è ‘saudade’, che appunto si usa quando un giocatore brasiliano non si sente bene in Italia, gioca male, etc..Allora si dice che ha saudade del Brasile. Oggi che sono a São Paulo, ho scoperto che ‘saudade’ è un universo qui. Ma questo è un altro discorso.
Tornando al calcio, vi ricordate di Renato?
Ecco la sua storia semiseria fatta dallo storico programma italiano “Mai dire gol”:


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