Da "Il fatto quotidiano" di oggi, 8 maggio 2012. L'ho scelto perché si sta dando pochissimo spazio nei media internazionali a questo fenomeno, recente, preoccupante e ripetuto.
Sei suicidi in due giorni. Non si ferma lo stillicidio di morti per crisi. Tre gli episodi oggi dopo i tre casi di ieri. Uno nel milanese e due nel salernitano.
Un
imprenditore di 60 anni, titolare di un’azienda in crisi si è impiccato
a Cesate, in provincia di Milano. A trovare il cadavere alle 17.30 nei
boschi del parco delle Groane sono stati dei passanti che hanno
allertato i carabinieri della compagnia di Rho. L’uomo ha lasciato un
biglietto in cui ha motivato il suo gesto con la difficoltà a pagare i
debiti.
Un 49enne, Generoso Armenante,
originario di Vietri sul Mare si è impiccato in un capannone
industriale, alla periferia di Salerno. Aveva perso il lavoro due anni
fa in un’azienda dove faceva il custode. Non aveva lasciato ancora la
foresteria in cui viveva, ma a giugno avrebbe dovuto lasciare
l’alloggio; nel pomeriggio è andato nel retrobottega e si è impiccato.
Sul posto gli agenti della sezione volanti diretti da Rossana Trimarco.
L’uomo ha lasciato un biglietto chiedendo scusa per il suo gesto.
Sposato e padre di due figli, era molto preoccupato per il suo futuro.
Quando sul posto sono giunti soccorritori, purtroppo, non c’era più
nulla da fare. E’ stata la figlia a trovare il corpo senza vita del
padre e a chiamare la polizia. “Da un mese e mezzo – racconta la sorella
– mio fratello non riusciva a pagare una bolletta dell’energia e viveva
in questa casa senza corrente”. Licenziato dai vecchi titolari che
avevano ceduto il cash 6 carry a una nuova società, Armenante aveva
avuto assicurazioni che sarebbe stato riassunto. “Ci ha creduto fino
alla fine – continua – nella promessa di un lavoro, ma il contratto non è
mai arrivato”.
Sempre nel salernitano, a San Valentino Torio, Angelo Coppola,
operaio edile di 62anni, dal Natale scorso senza lavoro, si è ucciso
con una fucilata al petto nella sua abitazione dove viveva con la moglie
e i figli. Accanto al corpo dell’uomo è stato rinvenuto un biglietto su
cui c’era scritto: “Senza lavoro non si può vivere”. L’operaio era
disoccupato dal dicembre scorso quando la ditta per la quale lavorava,
non avendo più commesse, era stata costretta a rinunciare alle sue
prestazioni.
Ieri a togliersi la vita sono stati in tre: un
commerciante di 48 anni è stato trovato impiccato a Bologna nel
retrobottega del suo negozio e da quanto emerge dai primi accertamenti
della polizia aveva pendenze con Equitalia. Il secondo era il
proprietario di un’agenzia immobiliare, che si è tolto la vita
impiccandosi in un parco nel pieno centro di Vicenza. L’imprenditore, di
52 anni, stava attraversando un periodo di difficoltà anche di natura
economica, con un debito verso le banche di circa 7mila euro. Infine a
Frosinone, un imprenditore si è suicidato sparandosi con il suo fucile.
L’uomo, 63 anni, titolare di un’azienda di pneumatici, avrebbe deciso di
farla finita in seguito a problemi personali.
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